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Pubblicato da FrancescoG.

Questo è il primo di una serie di articoli sull'acqua.

Cerchiamo di fare chiarezza su un tema importantissimo. Partendo da dati e considerazioni il più possibile concrete.

 

E’ recentemente iniziata una raccolta firme per un referendum sull’acqua, di abrogazione di alcune parti di una recente legge.

 

Viene proposto come: “no alla privatizzazione dell’acqua”.

“Adesso l’acqua diventa di un privato….. Ma com’è possibile? Costerà tantissimo, moriremo di sete e sporchi”.

 

Così alcuni commenti.

 

La questione acqua è molto articolata. Provo dare qualche informazione.

 

Il codice sull’ambiente (Legge 152/06, art 148) riporta: “Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorche' non estratte dal sottosuolo, appartengono al demanio dello Stato.”

Inoltre sancisce l’inalienabilità delle reti, riprendendo il Codice Civile (art. 822).

 

L’acqua è pubblica. Le reti anche.

 

Privatizzare il bene acqua sarebbe una cosa da folli.

 

Il referendum è, in realtà, sulla forma di gestione.

I promotori sostengono che la migliore forma di gestione sia quella completamente pubblica ed osteggiano (giustamente) un sistema di privatizzazione forzato delle proprietà dei comuni, compresa la forma pubblico-privata di gestione.

 

Chiedono la cancellazione di parti della norma attuale.

Il referendum da l'occasione per parlare dell'argomento acqua e renderlo definitivamente di dominio pubblico.

 

Cerchiamo di farlo il più possibile con un profilo neutro, per informare e non per convincere.

Le persone sono in grado, se le informazioni sono date correttamente, di formarsi un'opinione.

 

Che, di solito, è di buon senso.

 

Non pensate che il soggetto gestore sia il singolo Comune ed ogni comune faccia per se.

 

La gestione è obbligatorio  venga fatta per Ambiti Territoriali.

L’ambito, oggi, coincide con il territorio provinciale ed il gestore è previsto sia unico.

Questo obbligo di coordinarsi sussiste dal 1994 (si, 1994, non è un errore. Legge 36/94 – Legge Galli).

Oggi i gestori sono più di cento in Provincia di Como: comuni e società.

   

Le leggi attuali sono buone?

Si poteva fare di più. Molto di più.

Vista l’importanza del servizio idrico sarebbe meglio avere una norma specifica. Tenendo conto delle necessità dei cittadini, lasciando autonomia ai territori. Chiaramente puntando ad efficienza e sostenibilità ambientale.

 

Parte delle competenze sono regionali.

La legge regionale (26/03), per la parte sull'acqua, è praticamente inutilizzabile: il modello proposto dalla Lombardia è stato dichiarato anticostituzionale in più punti.

 

Anche la Regione è probabile che rivedrà la propria norma generale.

Purtroppo si sono persi tempo, energia e soldi. E l’ambiente ne ha sofferto.

 

In un prossimo articolo, si entrerà più nel dettaglio del servizio.

Restate collegati.

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