Lavoratori frontalieri come i ratti.

Pubblicato il 1 Ottobre 2010

In Ticino si voterà nell'aprile del 2011 per il Consiglio di Stato.

Qual è stata l'idea di qualcuno per farsi un pò di pubblicità? 

 Inventarsi i frontalieri-topi che mangiano il formaggio svizzero.

 

Il messaggio è diretto: i lavoratori stranieri mangiano le nostre risorse, i lavoratori stranieri causano la nostra disoccupazione e ci impoveriscono.

 

 Lavorare sembra sia diventata una colpa. Come sembra una colpa per le aziende ticinesi assumere stranieri (che di certo sono capaci di fare bene il loro lavoro e sono competenti). 

Quando si incontrano domanda e offerta di lavoro, c'è da vergognarsi?

 

Se l'obiettivo era quello di dire: "Vogliamo cambiare le regole" non solo si è sbagliato il modo - offensivo - ma non se ne è accorto nessuno.

 

I lavoratori non c'entrano con le polemiche e non ha senso metterli in difficoltà, magari anche con i colleghi. Sono persone che si impegnano, si danno da fare per le loro famiglie. Creano ricchezza per la Svizzera ed il Ticino.

Senza di loro, è un dato di fatto, le cose andrebbero diversamente nell'economia di confine.

 

Stando ai dati sono oltre 45.000 i frontalieri italiani che vanno in Ticino al lavoro, come sono molti i ticinesi che operano a strettissimo contatto con l'Italia.

La connessione tra il tessuto produttivo e sociale di confine è profonda.

 

Ci sono collaborazioni tra società, aziende, enti. Basta pensare, nel nostro piccolo, agli ottimi rapporti di amicizia e collaborazione, nei limiti del possibile, con la comunità di Vacallo, il Sindaco ed i Municipali.

 

Si costruisce insieme nell'interesse di tutti.

 

Forse che i pochi che cercano di minare i buoni rapporti, per scopi elettorali, possono cancellare tutto il buono fino ad oggi fatto?

 

Non facciamo da terreno fertile alle discussioni di "lotta" e senza proposte. Non servono a nessuno. Meglio fare da anticorpi.

 

E' stato detto: "Se è felice il mio vicino, sono felice anch'io".  Qualcuno è anche riuscito a dimostrarlo con i numeri.

 

Quindi, anche per un semplice interesse utilitarista - che è il livello zero del vivere comune -è meglio continuare a sostenersi a vicenda, a collaborare, ad integrare capacità, conoscenze e laboriosità.

 

Lasciando in pace le persone che lavorano onestamente, alle quali va sempre dato rispetto ed alle quali dovrebbe essere chiesto scusa. Con queste cose non si scherza.

 

Sarà così sempre più facile migliorare le condizioni di vita, nel rispetto delle regole che, come società, ci siamo dati.

 

Proviamo, qualche volta, a metterci dal lato debole, quello mal considerato per pregiudizi di genere e non per comportamenti individuali.

Ci accorgeremmo che non è proprio il massimo della vita.

 

"Il pregiudizio è l'anticamera dell'ideologia" (F. Nietsche).

"Si è sempre meridionali di qualcuno" (Così parlo Bellavista).

 

Per approfondire:

Il Ticino corteggia la Lombardia. 

I lavori che i ticinesi non vogliono fare

 

Solleviamoci un pò i morale con lo spiritoso ed l'allegro  "Frontaliers", di Rete Tre della TSI. Lo avevamo segnalato già lo scorso anno. Un modo di sorridere sui nostri comportamenti. A breve sarà in vendita un DVD con gli sketch, disponibile ai valichi di frontiera dove sono presenti le Guardie di Confine Svizzere.

Scritto da FrancescoG.

Con tag #Lista

Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post