Tagli: le Regioni passano all'attacco. I Comuni ci sono abituati.
Pubblicato il 17 Giugno 2010
Ogni hanno la musica è sempre la stesse: si spende troppo, c'è inefficienza, gli enti locali sprecano i soldi ecc. ecc.
Se è pur vero che in molti casi si può fare sempre meglio, molto meglio, per tutti non è lo stesso.
Negli anni si sono strasferite competenze dallo Stato alle Regioni ed ai Comuni.
Operazione giustificata dicendo: chi è più vicino, gestisce meglio.
Può essere vero, su molti temi.
Per gestire le nuove competenze servono nuove risorse. E' naturale.
Se uno ha il compito di trasportare 10 pacchi, quando i pacchi diventano 50, l'organizzazione va rivista.
Ci sono realtà amministrative (Regioni, Province, regioni) che da sempre hanno compresso i costi.
Anche questa volta, con l'ultima manovra, non sono premiate: i virtuosi ed i non virtuosi vengono trattati allo stesso modo, con gli stessi tagli.
E' ingiusto.
Non si tiene conto dei livelli di servizio e di spesa standard.
Succede, quindi, che chi ha i conti in ordine è obbligato ad eliminare dei servizi per rispettare i patti finanziari.
Ed i cittadini ne soffrono.
Per chi butta via i soldi, sarà più facile: ne spreca meno.
Sono anni che i Comuni e le associazioni tra comuni (ANCI, ad esempio) chiedono che si cambi rotta.
Ora si sono aggiunte con forza anche le Regioni, soprattutto le più virtuose: Lombardia ed Emilia-Romagna.
Sono quelle che più di tutte versano nelle casse dello Stato e meno di tutte incassano. I tagli sono insostenibili, dicono Formigoni ed Errani.
E' insostenibile anche un'altra cosa: che Stato, Regioni, Province o Comuni vengano continuamente obbligati a scontrarsi.
Tutti devono fare servizio alla nazione ed ai cittadini: senza coordinamento, confronto ed obiettivi condivisi, in primis sui compiti da svolgere e le risorse da destinare, è molto difficile che l'Italia riesca a dare spazio alla crescita ed allo sviluppo.
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A titolo informativo, si riportano alcuni dati economici relativi alle spese medie nazionali ed a quelle sostenute dal comune di Maslianico.
Media Nazionale | Comune di Maslianico | Differenza | % | |
Spesa corrente pro capite | € 1 060.00 | € 705.30 | -€ 354.70 | -33% |
Spesa per personale pro capite | € 364.00 | € 180.23 | -€ 183.77 | -50% |
Investimenti pro capite | € 256.00 | € 150.21 | -€ 105.79 | -41% |
Da noi si spende molto meno della media nazionale per mantenere la macchina comunale (spese personale e spesa corrente).
Gli investimenti restano e comprendono lavori su edifici, strade, scuole, impianti ecc. e danno possibilità di migliorare il territorio comunale.
Sono basse le spese generali (bollette, rifiuti, stipendi e simili), ma i soldi per gli investimenti non vengono dati.
E' il problema che si diceva: i virtuosi non sono premiati.
E' ora di smetterla con questa logica distruttiva.